Le Onde d’urto radiali sono onde acustiche che trasportano un alto quantitativo di energia attraverso i tessuti e che s’irradiano attraverso questi ultimi provocando una serie di effetti fisici e chimici.
L’efficacia dell’onda d’urto è correlata a due effetti:
L’effetto “cavitazione" (rapida formazione e collasso di bolle di vapore all’interno di un liquido) provocato dalla depressione susseguente l’impulso, che supera le caratteristiche elastiche del tessuto;
Effetto diretto dell’impulso sul tessuto nella zona bersaglio e per fenomeni di riflessione, in punti di passaggio tra tessuti molli (tendini, muscoli) e tessuti più compatti (ossa e formazioni calcifica).
La conseguenza di questi due effetti è un aumento della vascolarizzazione nella zona colpita, per la stimolazione da parte degli impulsi sulle fibre nervose simpatiche e sulle membrane cellulari.
Si attiva quindi la secrezione di sostanze endogene che hanno come conseguenza la rimozione dei fattori infiammatori, l’inibizione delle vie del dolore e la stimolazione per la formazione di nuovi vasi (neoangiogenesi).
A livello del tessuto osseo, in caso di fratture recenti, si produce un effetto simile con aumento della vascolarizzazione e conseguente stimolazione osteogenica (formazione di tessuto osseo).
Le onde d’urto hanno vari campi di utilizzo:
Patologie ossee:
ritardi di consolidamento
fratture da stress
Patologie dei tessuti molli:
rigidità articolari (gomito, spalla, ginocchio, anca)
calcificazioni
miositi ossificanti
fibromatosi di muscoli, legamenti o fasce
tendinopatie
Onde d’urto radiali: modo e tempi
Un ciclo di onde d’urto è costituito da un minimo di 3 sedute della durata di 30 minuti ciascuna. Il numero delle sedute può variare a discrezione del medico o del terpista.
La frequenza è stabilita dal terapista.
Dopo il trattamento con onde d’urto radiali non bisogna applicare ghiaccio nella zona di trattamento ed evitare l’uso di antinfiammatori nelle 48 h seguenti.
Onde d’urto radiali: controindicazioni
Gravidanza
Portatori di pacemaker
Fasi tumorali
Malattie importanti della coagulazione del sangue (emofilia)
Presenza di cartilagine di accrescimento
Ferite nell’area di applicazione
Patologie ossee:
ritardi di consolidamento
fratture da stress
Patologie dei tessuti molli:
rigidità articolari (gomito, spalla, ginocchio, anca)
calcificazioni
miositi ossificanti
fibromatosi di muscoli, legamenti o fasce
tendinopatie
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